Montelukast, antagonista del recettore dei leucotrieni, e malattia cardiovascolare incidente o ricorrente


La via dei leucotrieni è stata associata a un aumentato rischio cardiovascolare. Tuttavia, gli effetti del trattamento antileucotrienico utilizzato nei pazienti asmatici sugli esiti cardiovascolari sono rimasti in gran parte inesplorati.

E' stato esaminato un potenziale ruolo protettivo di Montelukast, un antagonista del recettore dei leucotrieni, sul rischio futuro di infarto miocardico e di ictus ischemico incidente e recidivante.

E' stata seguita una coorte basata sui dati integrati di una popolazione di circa 7 milioni di persone da Prescribed Drug, Patient, Cause of Death, Income, Educational, and Emigration Registers nel periodo 2005-2008.

Le analisi sono state eseguite in tutta la popolazione dopo l'esclusione di soggetti con una precedente diagnosi cardiovascolare ( eventi incidenti; dimensione del campione, n=6.910.923 per infarto del miocardio e n=6.932.578 per ictus ) e nei soggetti con una diagnosi precedente ( eventi ricorrenti; n=153.937 ed n=132.291 per ictus e infarto miocardico, rispettivamente ).

I rapporti di rischio proporzionale di Cox ( hazard ratio, HR ) non hanno evidenziato un'associazione tra l'utilizzo di Montelukast ( Singulair ) con eventi incidenti.

In contrasto con questi risultati, l'uso di Montelukast è stato associato a un minor rischio di recidiva di ictus ( HR=0.62 ) secondo l'età, il sesso, il livello di istruzione e il reddito annuo.
Aggiustando quest'ultimo dato anche per l'uso di farmaci respiratori e cardiovascolari e diagnosi sono emerse misure puntuali simili ( HR=0.62 ).

L’analisi post-hoc ha rivelato una significativa associazione tra utilizzo di Montelukast con un minor rischio di recidiva di infarto miocardico nei soggetti maschili ( HR=0.65 ).

In conclusione, questi dati hanno fornito una prima indicazione per un ruolo potenziale del farmaco antiasmatico Montelukast per la prevenzione secondaria delle malattie cardiovascolari. ( Xagena2012 )

Ingelsson E et al, J Allergy Clin Immunol 2012; 129: 702-707



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